Nella Spagna colpita dalla crisi
reattività sociale
Jaime Aguirán
La situazione del lavoro nel mondo della scuola è esemplare di come le crepe del sistema, per quanto parziali, mostrino la sua irreversibile decadenza e costituiscano una sorta di punto di non ritorno per il sistema stesso al suo tramonto.
L’educazione è stata volutamente riorientata dal sistema, che l’ha trasformata in un diritto concesso dallo Stato, per convertirla in formazione di mano d’opera efficiente e di cittadini obbedienti. Le aspirazioni educative e le vocazioni degli insegnanti sono state avvilite dal burocratismo. Ora, il governo decide
di tagliare questo bene comune, dopo anni di lotte assai dure per conquistarlo in ogni quartiere e in ogni paese.
I tagli all’istruzione hanno provocato un’iniziale reattività, con mobilitazioni nelle grandi città così come in piccole località di provincia e con il primo sciopero generale nazionale del mondo della scuola*. Noi insegnanti precari dell’Istituto secondario di Monreal del Campo (Teruel) abbiamo sentito la necessità di reagire e abbiamo indetto un’assemblea aperta a tutti. Abbiamo cercato di coinvolgere tutto il paese e di suscitare partecipazione e appoggio, nonché di coordinarci con i colleghi della scuola primaria, dell’asilo e del centro sanitario. Abbiamo quindi approvato un comunicato per aprire il dialogo con tutta la società chiamando alla solidarietà reciproca e al mutuo appoggio contro gli attacchi del potere politico alle condizioni di vita di tutti. È stato un inizio modesto, la cui continuità dipenderà dal nostro protagonismo e dalla nostra determinazione per un riscatto di lunga durata. A settembre più di 50 mila insegnanti precari perderanno il lavoro. Ma non potranno toglierci anche la vocazione. È ora di reagire ma anche di pensare a quale tipo di educazione aspiriamo, oltre all’alternativa tra statale o privata: un’educazione che non sia più mera istruzione di mano d’opera e di cittadini, che diventi un percorso per la realizzazione delle vocazioni degli individui e di ogni comunità nel suo assieme. Un’educazione di tutti e per tutti.
(tratto da Socialismo Libertario n. 63, giugno 2012).
* Lo sciopero generale del 22 maggio ha coinvolto il mondo della scuola di ogni ordine e grado, dagli asili alle università, in tutta la Spagna, per la prima volta dal post-franchismo. (NdT)
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